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Coperture e Accessori

Marini progetta e realizza un’ampia gamma di manti di copertura e di interventi sulle facciate.
L’esperienza maturata in oltre 30 anni di opere eseguite, ci permette di individuare rapidamente le soluzioni più convenienti per il nostro Cliente.
Inoltre, siamo costantemente attenti a selezionare i nostri fornitori fra i leader di mercato, per assicurare qualità, efficienza prestazionale e ambientale, e durevolezza dei prodotti che impieghiamo.


AMIANTO: 5 PUNTI DA SAPERE

“Amianto” è il nome dato ad un gruppo di minerali naturali, molto diffusi, appartenenti alla famiglia delle ‘rocce verdi’. La particolarità che lo ha reso tanto utile quanto pericoloso è data dal fatto che si presenta in forma di filamenti, finissimi e ammassati.

L’amianto è stato impiegato per produrre tessuti totalmente resistenti al fuoco: abiti, tende, filtri e guarnizioni… ma anche per rinforzare lastre e tubature di cemento, pavimenti in linoleum, e tanto altro ancora.

“Eternit”, invece, è il nome con cui è stato commerciato il cemento-amianto, a partire da inizio del ‘900. La sua diffusione è stata enorme perché aveva il grande vantaggio di essere perfettamente ignifugo, resistente, isolante e, soprattutto, di costare molto… poco!

1 - PERICOLO AMIANTO. Dove, quando e perché

L’Amianto può essere molto pericoloso per la salute dei polmoni.

Quando le fibre del minerale si sminuzzano e sono esposte a correnti d’aria, si liberano delle polveri molto sottili e invisibili, costituite da microcristalli fibrosi. Queste polveri sono come un ammasso di minuscole spine che si conficcano nel tessuto polmonare e che, se vengono respirate per lungo tempo e/o in abbondanti quantità, aumentano pesantemente il rischio di sviluppare tumori ai polmoni anche a decenni di distanza dall’esposizione.

L’Eternit è costituito da un impasto di cemento e di fibre di amianto, in genere ritagli di altre produzioni con fibre lunghe pochi mm (fibre bianche e spesso anche fibre blu).
Come visto sopra, il pericolo è dato dalla dispersione in aria delle fibre e dalla concentrazione; quindi, una lastra ben conservata, con una superficie compatta, presenta un rischio di rilascio veramente basso.

Il rischio di maggiore di contatto con le fibre si ha nei mesi estivi quando il tempo è asciutto, ventoso, e si lasciano aperte porte e finestre.

2 - BONIFICA, SMALTIMENTO E COSTI

Cos'è la bonifica? Quali interventi si possono fare?

Bonifica significa solo ‘togliere il male, il pericolo’.
Ma c’è una bonifica ‘temporanea’ e… la bonifica definitiva!
La legge definisce tre possibilità per bonificare l’amianto che, ovviamente, non hanno tutte la stessa validità:

  • la prima prevede ‘l’incapsulamento’ con prodotti chimici di copertura che fissano le fibre al cemento ma, in 5-6 anni, il manto di resina è destinato staccarsi;
  • la seconda tecnica ammessa è quella della ‘sovracopertura’, ovvero di posare una nuova copertura lasciando sotto le lastre di eternit… a sorpresa per i posteri e, grossi guai, nel caso di incendi.
  • Infine lo ‘smaltimento’, ovvero la rimozione definitiva del problema.

Nota bene: nei primi due casi è obbligatorio fare perizie periodiche sullo stato di degrado della copertura (VSD).

Quanto costa smaltire l’eternit? miti da sfatare

Per Smaltire l’Eternit l’azienda autorizzata deve fare :

  • il piano di smaltimento da consegnare all’AUSL per approvazione (30giorni) ;
  • trattare le lastre o i manufatti con la resina colorata specifica;
  • smontare (nel caso di lastre) delicatamente dai supporti e confezionare secondo le disposizioni di legge;
  • trasportare su mezzi autorizzati ai rifiuti pericolosi e consegnare ad un centro autorizzato per la raccolta.

Costo: Da 8 a 15 Euro il mq.

I costi variano molto in funzione delle dimensioni dell’intervento, a causa dei costi fissi di cantiere e delle procedure burocratiche necessarie per avviare il cantiere.
Per risparmiare, su i piccoli interventi, e se sei un Privato Cittadino (non vale per le imprese, né gli artigiani che eseguono lavori in casa), c’è un’altra possibilità :
l’AUTOSMALTIMENTO.

Tutto quello che devi chiedere a chi ti fa un preventivo per bonificarel’amianto

Quando richiediamo un preventivo, è naturale andare direttamente a confrontare i prezzi proposti con la qualità del prodotto o del servizio che desideriamo.
Trattando di bonifica amianto, la “qualità” del servizio è data dalla sicurezza che gli operatori abbiano conseguito il patentino professionale per la bonifica, che lavorino con cognizione di causa per evitare di diffondere polveri nocive che rimarranno a contaminare l’ambiente domestico, che non spezzino assolutamente lastre e canne fumarie e, soprattutto portino l’amianto rimosso in discariche specializzate.

Purtroppo gli smaltimenti abusivi sono ancora molto diffusi e questo si traduce in abbandoni lungo strade e fiumi o, cosa tristemente peggiore per la salute di tutti noi, alla consuetudine di alcuni sconsiderati di fare a pezzi l’eternit e mescolarlo con le macerie… così il danno prima che incalcolabile resterà… irrimediabile!

Solo e unicamente le aziende in possesso dell’iscrizione all’Albo Nazionale Gestori Ambientali nelle categorie 10A e 10B possono effettuare interventi sull’amianto:

  • La cat. 10A è autorizzata a smaltire l’amianto in ‘ matrice compatta’, ossia : il cemento-amianto o Eternit usato per lastre di copertura, canne fumarie, tubature per l’acqua, vasche e così via… Vale anche per pavimentazioni in Linoleum e resine a cui sia stata aggiunta della fibra di amianto;
  • La cat. 10B è autorizzata per smaltire l’amianto ‘friabile’, cioè in fibra libera. Lo si trova in pannelli di coibentazione di caldaie, forni, tubature, oppure negli intonaci e nelle intercapedini dei muri.

Veniamo al ‘Memorandum’ di cosa devi chiedere e controllare quando richiedi un preventivo per smaltire dell’eternit:

  1. Iscrizione in corso di validità all’Albo Nazionale Gestori Ambientali, in categoria 10A si può controllare anche entrando nel sito dell’ Albo, selezionando regione e provincia e nome dell’azienda;
  2. Attestati in corso di validità di ‘operatore abilitato allo smaltimento amianto’ degli operai e del coordinatore dei lavori;
  3. Attestato di abilitazione alla 3° categoria, ossia lavori in quota con certificazione medica;
  4. Riguardo ai mezzi che trasporteranno per il materiale da smaltire (codice rifiuti CER 17.06.05), poiché devono trasportare dei rifiuti pericolosi, anche questi devono essere idonei e autorizzati all’Albo Gestori Ambientali e iscritti con il numero di targa alla Cat. 5

3 - AUTOSMALTIMENTO, E’ possibile smaltire l'eternit da sè?

Se sei un privato cittadino, e hai modesti(*) quantitativi da smaltire, la risposta è Sì.
Puoi conferire al nostro Centro Autorizzato dalla Regione E-R, a Langhirano. E’ sufficiente seguire alcune semplici operazioni che spiegheremo tra poco.

Se invece sei un artigiano o una piccola impresa che presta servizi di edilizia, assolutamente… No!
Dovrà occuparsene il Proprietario di casa, oppure affidarlo ad un’impresa specializzata in bonifica amianto.

(*) Quanto eternit posso inviare a microraccolta?

  • Lastre piane o ondulate, pannelli in fibro-cemento( max 25 mq o 370kg)
  • Canne fumarie (max 3 metri lineari o o 30- 70 kg c.a)
  • Tubazioni (max 3 metri lineari o 30-70 kg c.a.)
  • Serbatoi e cisterne per acqua da 1 mc o 0.5 mc ( n.2 pezzi , maxm 100/ 50 kg cad.)
  • Casette per ricovero animali ( n.2 pezzi , maxm 65 kg cad.)
  • Altro… ( Vasi, fioriere, etc. n.2 pezzi o 30 kg cad.)

* Pavimenti in Vinil-amianto (Linoleum), è vivamente sconsigliata l’asportazione fai-da-te, per ragioni di sicurezza.

ARPAE - autorizza il cittadino a fare n.1 conferimento all’anno.

Come funziona?

Il primo passo è quello di scaricare il modulo dell'AUSL di "inizio lavori", leggere bene le istruzioni e compilarlo in ogni parte, aggiungendo una fotocopia di un documento di identità, le fotografie del materiale da bonificare, le misure e gli spessori dei manufatti, quindi inviarlo per posta elettronica all’indirizzo: This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.
Per ogni informazione o approfondimento sul tema, potrai contattare il nostro referente, Dr. Amb. Diana Croci, che cura l'intero progetto: MT: 3356864535 mailto This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.

Quando riceverai il preventivo -da restituire firmato per accettazione-, dovrai inviare lo stesso modulo al tuo distretto AUSL di competenza territoriale. A questo punto potrai ritirare il kit per il trattamento incapsulante (è una resina che serve a fissare le fibre di amianto al cemento), gli indumenti di protezione, etichette e sacchi per confezionare il materiale trattato.

Verifica se il tuo Comune ha aderito ad una Convenzione particolare per il Piano di Autosmaltimento Microraccolta, potresti avere diritto a delle sovvenzioni.

Attenzione! Il trasporto di rifiuti pericolosi può essere fatto solo con mezzi autorizzati e iscritti all’Albo Nazionale dei Gestori Ambientali ( ANGA cat. 5). Nel percorso autorizzativo con la Regione E-R, ARPAE e AUSL, è stata negata la possibilità di conferire i materiali da te bonificati al nostro deposito con automezzo privato. Sarà quindi necessario prenotare un appuntamento per il ritiro e la pesatura del materiale.

Quando il ‘pacchetto’ arriva al nostro centro di raccolta, viene pesato, registrato e ricoverato nel box dedicato a questo materiale. A questo punto devi solo aspettare qualche giorno e ti verrà inviata la quarta copia del Formulario ( equivale alla ‘bolla’ di trasporto o DDT) con il peso effettivo registrato;
Il pagamento per lo smaltimento dovrà essere effettuato al momento della effettiva verifica dei tuoi rifiuti.

Amianto, addio!

4 - VALUTARE IL GRADO DI PERICOLO - obblighi, sanzioni e la sicurezza

L’utilizzo dell’amianto è stato vietato nel 1992 e da allora tettoie, canne fumarie e simili, sono andati via via invecchiando.

Per valutare il rischio, il primo dato a cui fare riferimento è sicuramente l’ “età” dell’oggetto: più anni sono trascorsi dalla posa e più è probabile che il cemento si sia degradato e liberi polveri di amianto.
Ma il Tempo, non è il solo a lavorare sulla resistenza del cemento.

Forte esposizione al maltempo e al vento, piogge acide, ristagni di acqua, umidità … e foglie.

Le semplici ed apparentemente innocue foglie che marciscono su un tetto, o il muschio che copre di verde la tettoia di quel capanno in fondo al giardino, infatti, possono avere effetti digestivi e distruttivi molto dannosi. Acqua e acidi organici rilasciati dai tessuti vegetali lavorano silenziosamente sino a sciogliere il cemento e liberare le fibre di amianto che, con l’acqua piovana e il vento, andranno a diffondersi nell’ambiente anche a distanza di decine e decine di metri.

Capita di fare perizie su coperture relativamente ‘giovani’ che sono ridotte peggio di quelle posate 10 anni prima. Questo fenomeno è dovuto alle condizioni ambiente, e deve essere valutato con una perizia specialistica che si chiama Valutazione dello Stato di Degrado.

Obblighi e Sanzioni

La ‘questione’ amianto viene gestita da Leggi nazionali e da Regolamenti regionali, e quindi, a seconda della Regione dove si risiede, alcune cose possono variare.

In Lombardia è fatto obbligo di ‘autodenuncia’ da parte dei proprietari degli immobili con coperture in eternit alle ASL locali (la scadenza era gennaio 2013), pena una sanzione amministrativa fino a 1.500 Euro. Questa misura è stata introdotta per completare il Censimento della presenza di eternit e per favorire il controllo dello stato di degrado delle coperture esistenti.

In buona parte della Regione Emilia-Romagna il censimento è stato fatto utilizzando mezzi aerei e droni, da cui sono state ricavate delle mappe con i dati cartografici dell’eternit visibile, e quindi non è necessario fare la segnalazione all’AUSL.

In caso di edifici frequentati da più persone e con coperture in eternit, gli Amministratori condominiali e i Datori di Lavoro* (link) hanno l’obbligo di far eseguire la Valutazione dello Stato di Degrado (VSD), da un Tecnico Specializzato. Nel caso queste verifiche non vengano fatte, le pene sono molto severe: da alcune migliaia di euro di sanzione fino anche al penale e alla reclusione.

Il Privato, che occupi un immobile di sua proprietà dove sia presente dell’amianto, avrà invece ovvi motivi per fare una Valutazione dello Stato di Degrado per sapere come evolve la situazione, e prendere tutte le misure per tutelare la propria salute, compresa la pulizia periodica delle grondaie.

5 - BONIFICA DI GRANDI QUANTITA’

Quando le quantità da bonificare superano quello che potremmo definire da ‘bricolage’ (vedi capitolo sull’autosmaltimento) oppure il materiale si trova ad un’altezza che richiede opere ‘in quota’ con attrezzature che garantiscano di evitare la caduta dall’alto, allora, è necessario affidarsi ad un’azienda specializzata, che deve avere almeno queste caratteristiche:

  • Iscrizione all’Albo Nazionale Gestori Ambientali – “Bonifica Amianto” Cat. 10A;
  • Attestati in corso di validità per la bonifica amianto per tutti gli operatori che lavorano sul cantiere;
  • Attestati per l’abilitazione a lavorare in quota (3° categoria);
  • Iscrizione alla Cat. 5 Albo Gestori Ambientali, per il trasposto del materiale bonificato;

Come funziona

La prima operazione è quella di effettuare un sopralluogo, per stimare le quantità di eternit da smaltire e le condizioni–ambiente per valutare quali opere di sicurezza saranno necessarie per il cantiere. Viene normalmente fatto un rilievo fotografico per il piano di bonifica da mandare alla ASL competente per zona.
A questo punto verrà elaborato un Preventivo.

Ad accettazione ottenuta, si procede: il primo passaggio è la redazione del Piano di Smaltimento e quello per le Opere di Sicurezza che deve essere trasmesso al distretto ASL di zona e, se non ci sono richieste integrative, dopo 30 giorni da diritto ad avviare il cantiere di bonifica.

Il cantiere di bonifica viene avviato con le opere di sicurezza (parapetti, linee vita, reti anticaduta, etc), quindi si procede ad irrorare la superficie delle lastre con una resina colorata specifica che serve a fissare le fibre alla superficie mentre si smontano le lastre dai supporti.

Le lastre non possono essere tagliate, spaccate o forate, e questo vale anche per canne fumarie

Infine, l’azienda dovrà consegnare la quarta copia del formulario al proprietario di casa, ( il codice rifiuto è il 17.06.05) come garanzia che il materiale smaltito sia stato consegnato ad un centro regolarmente autorizzato per ricevere quel tipo di rifiuto.

Manutenzioni

Marini s.r.l. con il suo personale regolarmente formato e abilitato e con l'ausilio di un ampio parco mezzi e di strumenti per operare in quota, è in grado di intervenire efficacemente in ogni tipo di manutenzione ordinaria o straordinaria che riguardi la copertura e i suoi complementi:

  • Pulizia grondaie da detriti vegetali e polverino di amianto
  • Pulizia pannelli fotovoltaici
  • Eliminazione ristagni d'acqua
  • Impermeabilizzazioni

contattaci o invia una foto per chiedere un preventivo.

Impermeabilizzazioni

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Pulizia pannelli fotovoltaici

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Riparazioni

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